Data / Ora
Date(s) - 08/02/2021 - 01/03/2021
7:00 pm - 8:30 pm
A cura di Maria De Giorgio e Giorgia Perin
Le declinazioni del sublime e la nascita del concetto di perturbante, la natura e l’uomo, la deviazione dell’arte contemporanea e lo struggimento del corpo. Un percorso all’insegna del dialogo fra saperi. Quattro lezioni che pongono l’attenzione su alcuni dei concetti che hanno profondamente influenzato l’arte e hanno trovato terreno fertile per un’attenta riflessione filosofica.
Calendario lezioni:
8 febbraio ore 19.00: FRIEDRICH E KANT: IL SUBLIME
Paesaggi senza confini, la natura nelle sue manifestazioni terrificanti, uomini persi nell’immensità di atmosfere struggenti. Come va inteso il concetto di sublime? “Il Divino è ovunque, anche in un granello di sabbia” scrive il pittore romantico in una lettera indirizzata ad un amico nel 1820. Appassionato lettore della Critica del Giudizio di Immanuel Kant, Friedrich si troverà ad affrontare la trattazione del grande filosofo tedesco che sosterrà la vera sublimità “debba essere cercata nell’animo di colui che giudica”. Le voci di Maria e di Giorgia accompagneranno la duplice lettura delle opere dell’artista attraverso la storia dell’arte e la riflessione filosofica.
15 febbraio ore 19:00: HEGEL E DELACROIX: IL SUBLIME DELL’UMANO
L’operosità dell’umano, l’espressione del sentimento individuale, la forza del popolo e il senso della storia si sviluppano dall’allontanamento dalla grandiosità e dal fasto della natura, trovando nel Principe dei Romantici una delle più floride manifestazioni in campo artistico. Delacroix e, una delle eccellenze della filosofia idealista tedesca, G. W. F. Hegel costituiscono il proseguo del dibattito sul sublime che ora ha spostato il suo baricentro dalla peculiarità della natura alla straordinarietà della forza dell’umano.
22 febbraio ore 19:00: WILDT E FREUD: IL PERTURBANTE
Stupore e sgomento rappresentano due facce di una stessa medaglia: questa porta il nome di perturbante. Freud ne aveva parlato come di una paura incontrollata che si genera in una situazione di ordinarietà. Ma, sarà solo questo? Che declinazioni ha il medesimo concetto nell’arte? Un percorso a due voci che proverà a mettere in luce le peculiarità di questa idea attraverso le opere di una delle celebrità della scultura del Ventennio Adolfo Wildt e il padre della psicanalisi Sigmund Freud.
1 marzo ore 19.00: ABRAMOVIĆ E LACAN: IL CORPO DELL’ARTISTA
Cosa succede quando dalla lavorazione della materia si passa ad intervenire sul corpo? Il corpo martoriato, debilitato, inflitto, oltrepassato che diventa mezzo artistico. In questo dialogo a due voci, la filosofia e la psicanalisi di Lacan tornano protagoniste nell’arricchire le possibili interpretazioni delle performance pionieristiche di Marina Abramović.
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